Quando nel 1996 uscì l’album Prendere e lasciare di De Gregori, tra le mie preferite ci fu subito “Un guanto”.
Mi godevo la storia surreale di questo guanto che parte da una pista di pattinaggio, traversa il mare i cui flutti si trasformano in rose e finisce dopo altre peripezie “in quel quadro infinito dove Psiche e Cupido governano insieme”.
Tuttavia avevo la piena convinzione che ci fosse qualcosa che mi sfuggiva.
Purtroppo 15 anni fa internet non era il pozzo profondissimo che è adesso e non mi venne nemmeno in mente che qualche informazione potesse venirmi da lì.
La canzone quindi rimase bella e incompresa, o almeno non compresa fino in fondo.
Riascoltando quell’album poco tempo fa, mi è tornata la curiosità di approfondire l’origine delle immagini e della storia del guanto.
Il pozzo di internet in questo caso mi è venuto egregiamente in aiuto e mi ha fatto scoprire l’esistenza di una serie di incisioni di Max Klinger: Parafrasi del ritrovamento di un guanto.
Le immagini di Klinger aderiscono quasi perfettamente a quelle che avevo nella testa ascoltando la canzone; diciamo che ne sono la versione in bianco e nero.
Consiglio l’ascolto della canzone insieme alla visione delle incisioni.
Era anche una delle mie canzoni preferite di quell’album, e una notte (dopo qualche tempo che era uscito il cd) in tv mandarono un’intervista a de gregori dove lui si riferiva al suo ispiratore, mi annotai in fretta e furia il nome (sbagliandolo ovviamente) e poi su internet trovai un sito straniero dove c’erano tutte le immagini della serie del guanto, volevo anche farmici una maglietta ma poi abbandonai il progetto. Veramente belle sia le incisioni che la canzone!
Sera, hai soddisfatto il dubbio con 15 anni di anticipo su du me!! 🙂
ahah non so se avrei resistito tanto quanto te!
cmq oggi l’effetto sorpresa rivelata sarebbe stato amplificato!
se non sbaglio mi sa che c’ho anche una videocassetta da qualche parte con quell’intervista…a ritrovarla!